5.19.2009

Italia, Estate, The Big Unreal, Testovivo e "L'incomprensione e' la base della conoscenza"

Terzo post senza immagine. Per me è una cosa davvero strana. Ma ci sono già cosi' tante cose da dire.
Torno in italia qualche giorno e sarà per un mescolio di caldo, estate, grilli e progetti. Venerdi' saro' sul balcone di Manuele a cena, con Federica e i grilli. Noi tre stiamo siamo quelli di Testovivo, un esperimento che è stato descritto cosi':

"TESTOVIVO e' un esperimento che si colloca nel campo della LETTERATURA MULTIAUTORE e applica alla scrittura il metodo AUTOMATICO RELAZIONALE ALEATORIO (www.algomas.net). Tutto comincia con un testo (una poesia, un racconto, un brano della bibbia): da qui in poi tutti i partecipanti apportano modifiche al testo, accentuando le incomprensioni, dilatando il margine di immaginazione che ogni comunicazione lascia inevitabilmente aperto. Così il testo nasce, cresce, mille persone scrivono e fraintendono...quello che ne risulta potrebbe essere la più reale delle realtà? L'incomprensione e' la base della conoscenza."
Esempi di vecchi esperimenti qui e qui.

Poi c'e' THE BIG REAL. Dopo il progetto dell'estate scorsa siamo sempre piu' motivati per fare di questo progetto qualcosa di più organico e organizzato. Arriverà presto il blog e il #thebigreal su twitter. Poi sabato io e Manuele faremo THE BIG UNREAL, esperimento segreto che consiste nel rovesciare i meccanismi di pudore comunicativo che THE BIG REAL ha già criticato. Insomma, molte belle cose.

Chiudo con la parte finale del testovivo di F, M e F, scusandomi pure per non avergli chiesto il permesso. E ciao.

Guardo verso la finestra. E' una bella giornata, anche se nell’aria c’è qualcosa di strano. E’ mezzogiorno ma c’è un sole da tardo pomeriggio e una sensazione quasi di malattia che posso sentire nonostante la finestra sia chiusa. Faccio qualche passo in avanti con la mia tazza fumante nella mano e per un attimo mi vedo come in un film. Voglio proprio assicurarmi che là fuori sia tutto a posto. Insomma, io e Sophie abbiamo litigato, è vero, ma questo non toglie che la nostra nuova casa è perfetta e che abbiamo una bella vita e che siamo due bei trentenni radical chic multietnici con le scarpe slacciate e tutto va bene.
Tutto va bene.
Non mi piace il sole di stamattina, ecco la verità.
Butto giù il caffè tutto d'un sorso. Uno strano presagio addosso mi spinge a controllare la corretta disposizione delle piante sul balcone, come se me ne fosse mai importato qualcosa, non saprei nemmeno distinguerle, però le conto. Sono cinque vasetti, uno è sbeccato da una crepa lunga, un altro è dipinto di azzurro, gli altri contengono fiori dai lunghi steli e c'è un'ape sopra quello più aperto.
Forse non siamo cosi’ felici come sembra, cara Sophie, e forse non è il sole ad essere sbagliato ma siamo noi, i vetri della nostra casa, le sedie rosse e gialle, la lavatrice che non funziona.
Oramai sono grande. Cinque anni fa sarei rotolato per terra o sul letto per dei simili dubbi; oggi posso vivacemente accantonarli servendomi una seconda tazza di caffè.

No comments: